L’Associazione delle Professioni Tecniche dell’Aquila ha incontrato oggi il Sottosegretario Vito Crimi per fare il punto sulla ricostruzione. Diverse le richieste presentate dal portavoce Ingegner De Amicis all’esponente del Governo: sviluppo rete infrastrutturale e potenziare le basi per la ripresa socio economica
“Occorre snellire le procedure burocratiche ed agevolare il lavoro dei professionisti, sia per quanto concerne la ricostruzione post terremoto sia nell’operato quotidiano. E non è pensabile che si scarichi il peso delle attività quasi esclusivamente sulle loro spalle, proprio come avviene con lo Sblocca Italia, perché un conto è svolgere attività sussidiare, un conto è far ricadere sulle professioni quanto sarebbe compito della pubblica Amministrazione”, è questo l’invito dell’ingegner Pierluigi De Amicis al Sottosegretario con delega alla ricostruzione post terremoto On. Vito Crimi in occasione dell’incontro organizzato tra il rappresentante del Governo e l’Associazione delle Professioni Tecniche dell’Aquila che comprende la categoria degli ingegneri, degli architetti, dei periti, dei geometri e che ha visto la partecipazione anche dell’Arch. Compagnone, del P.I. Papale, del geom. Sansone e del geol. Tullo Presidenti delle singole Professioni.
Argomento centrale la ricostruzione appunto, ma non solo. “L’attività dei professionisti in generale è costretta in vincoli che ne impediscono l’adeguato sviluppo e questo a danno soprattutto dei cittadini che subiscono la paralisi realizzativa. In relazione al sisma del 2009, per quanto concerne il settore pubblico, la ricostruzione è ancora quasi ferma, al contrario di quello privato che procede molto meglio. Nel cratere si contano circa 23mila abitazioni non agibili, quando si pensa di poter completare tutta l’opera? Venti anni? E per il terremoto del 2016 non è ancora praticamente iniziato alcun lavoro e in merito ai danni lievi sono stati previsti contributi minimi”. Al Sottosegretario Crimi, De Amicis ha tracciato un quadro molto chiaro da cui emergono istanze precise: semplificazione in materia di burocrazia, “spesso siamo bloccati da autorizzazione preventive che allungano i tempi di progettazione a danno della stessa popolazione”, ha spiegato De Amicis; uno Sportello Unico per le ricostruzione dove può essere compreso anche il Genio Civile; proporzionalità dei tempi di risposta tra Stato e professionisti e su quest’ultimo punto De Amicis ha specificato: “Non è pensabile che attendiamo risposte ai nostri progetti anche anni, poi ci vengano chieste integrazioni in pochi giorni”. Quindi, per il Presidente dell’Associazione delle Professioni Tecniche serve intensificare la ricostruzione socio economica, rimasta sostanzialmente al palo e provvedere allo sviluppo delle reti infrastrutturali per evitare al territorio un pericoloso isolamento dal resto d’Italia. Infine, una riflessione:“Siamo ovviamente favorevoli allo sviluppo dell’occupazione anche in relazione al terremoto, ma attenzione a non stravolgere le priorità, ben vengano le stabilizzazioni dei precari, tuttavia in tema di sisma la priorità resta la ricostruzione, cui tali stabilizzazioni lavorative possono essere utili. Ma non viceversa”. A conclusione dell’incontro una riflessione sul territorio, “Non mi riferisco solo alla città dell’Aquila ma soprattutto alle altrearee della Provincia,abbiamo grandi potenzialità, notevoli possibilità di crescita, le istituzioni tuttavia devono contribuire, concretamente, a liberarle e svilupparle. Un esempio in tal senso può essere proprio lo snellimento dalle attività dei professionisti che potrebbe consentire l’auspicata accelerazione dei progetti relativi alla ricostruzione e quindi la ripresa complessiva dei territori”.