Per iniziativa dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila, in collaborazione con Gran Sasso Acqua, l’esposizione di 11 tavole fotografiche che ripercorrono la storia del capoluogo abruzzese, attraverso l’acqua, è stata aperta oggi (13 novembre 2017, ndr), presso la sede dell’Ordine in via Saragat 32 e sarà disponibile a tutti i cittadini fino al 23 novembre.
Il taglio del nastro ha inaugurato questa mattina (13 novembre 2017, ndr) la mostra fotografica “L’approvvigionamento idrico della città dell’Aquila”, a cura del professore Maurizio Leopardi, promossa dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila, in collaborazione con Gran Sasso Acqua, presso la sede dell’Ordine in via Saragat, nell’ambito dell’evento culturale ricostruiamoci.
“Abbiamo voluto offrire ai cittadini la possibilità di conoscere più da vicino – attraverso 11 tavole fotografiche – ha esordito Elio Masciovecchio, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila, la storia della nostra città, grazie all’elemento primario dell’acqua. Per questa ragione la mostra è gratuita ed aperta a tutti dal 13 al 23 novembre”.
“La storia dell’acqua è indissolubilmente legata alle nostre comunità – ha detto Fabrizio Ajraldi, Presidente di Gran Sasso Acqua. Ci ricorda da dove siamo partiti e dove siamo arrivati. In questo momento stiamo realizzando delle opere avveniristiche nella nostra città, grazie anche al contributo intellettuale degli ingegneri.”
“Attraverso le tavole fotografiche si vuole ripercorrere la storia – dal 1229 ad oggi – dell’approvvigionamento idrico da parte degli aquilani – ha affermato Maurizio Leopardi, autore della mostra. Pochi sanno che l’acquedotto del Gran Sasso è una delle opere idrauliche ingegneristiche più importanti al mondo”.
La mostra di oggi rientra nella rassegna culturale che l’Ordine promuove nel mese di novembre “ricostruiamoci 2”, volta a diffondere e sensibilizzare la collettività sul ruolo dell’ingegneria nella società contemporanea e sulla contaminazione e sovrapposizione, sempre più necessaria, di linguaggi, a rappresentare la trasversalità odierna della professione.